Come ricorda una battuta di James Bond "shakerato, non mescolato", infatti, alcuni cocktail si preparano con il mixing glass (di solito i drinks chiari come distillati, vini e liquori limpidi) e altri richiedono invece lo shaker (quelli più densi, che contengono albume, creme o succhi di frutta, devono essere shakerati).
Ci sono vari modelli di mixing glass presenti in commercio, da quello più semplice a quello più funzionale che può presentare le seguenti caratteristiche:
- è graduato, ciò permette di misurare la quantità di liquido in esso contenuto grazie ai segni incisi sul bicchiere
- dotato di beccuccio, così da permettere di versare il liquido contenuto al suo interno nei bicchieri in cui verrà servita la bevanda
- in vetro o cristallo
- abbastanza capiente per poter contenere l’equivalente di più cocktails contemporaneamente.
Come si usa il mixing glass
E’ molto importante che il mixing glass sia ben raffreddato, infatti lo si deve riempire con ghiaccio cristallino fino a 3/4 per raffreddarne le pareti, poi si scola l'acqua in eccesso, dopodiché si versano gli ingredienti al suo interno e si miscelano con un cucchiaio da bar a manico lungo (bar spoon); infine prendendo il mixing glass all’estremità inferiore e aiutandosi con lo strainer per trattenere il ghiaccio, si versa il contenuto nei bicchieri.
Link correlati
0 commenti:
Posta un commento